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« È Lui che ha fatto scendere il Libro su di te. Esso contiene versetti espliciti, che sono la Madre del Libro, e altri che si prestano ad interpretazioni diverse. ... »

Corano: 3, 7

La porta dell'interpretazione (o in arabo bâb al-ijtihâd) è l'argomento di un dibattito fondamentale dell'Islam sin dalla sua ultima comparsa nel 600 dC, cioè se e quanto sia lecito interpretare il santo Corano di Allah (OeE) e la Sunna di Muhammad (pbsl). Nei primi 4 secoli dopo la discesa del Corano sulla terra, la Umma (comunità) musulmana ha sviluppato varie scuole interpretative non allegoriche del testo (i 4 madhhab sunniti, lo sciismo, l'ibadismo, ecc.), dopodiché quando apparentemente tutti i casi logici sono stati coperti dalla teologia (kalam) si è assunto che ormai le interpretazioni successive non avrebbero avuto alcun valore né rilevanza giuridica (questo cambio di atteggiamento iniziò con l'Asharismo e al-Ghazali, che conciliò il sufismo con l'ortodossia espellendo l'aristotelismo, e Averroè cercò invano di fermarlo [1]). Questo ha trasformato una società che inizialmente ha prodotto luminosi esempi di civiltà ed apertura culturale (il califfato dei Rāshidūn, il califfato omayyade, il califfato abbaside, la civiltà andalusa, ecc.) in una società intellettualmente chiusa ad ogni apporto culturale esterno o anche interno. Oggi dì vi sono due schieramenti culturali islamici (trasversali, dal marocco all'indonesia): uno tradizionalista che è per mantenere la "chiusura della porta dell'interpretazione", per il blocco della scienza, per una lettura (apparentemente) letterale e non-ragionata dei testi sacri, per il ritorno al califfato, contro la democrazia islamica (costoro sono più noti nei media occidentali perché non escludono il ricorso alla violenza per imporre agli altri, anche altri musulmani, la loro interpretazione del Corano), quindi anche per ritenere il jihad il sesto pilastro dell'islam (alla grossa gli ibaditi, gli sciiti, i sunniti hanbaliti e soprattutto una volta i kharigiti) e per ritenere che il Corano sia da leggere sempre e solo in arabo, anche se chi legge non conosce l'arabo [2]; e un altro altrettanto diffuso ma nascosto (intimo nelle convinzioni di moltissimi pii musulmani pacifici e costituenti la massa moderata dell'Islam) ed invisibile ai media occidentali, che è per la "riapertura della porta dell'interpretazione", per considerare ogni diversa interpretazione non allegorica di ogni singolo versetto coranico alla pari delle altre (almeno finchè non tornerà Isa -pbsl- alla fine dei tempi a spiegarici qual è quella buona), per lo sviluppo scientifico islamico, contro la ricostruzione militare del califfato, per lo sviluppo della democrazia islamica all'interno dell'Unione parlamentare degli Stati membri della OIC, per non ritenere il jihad il sesto pilastro dell'Islam (alla grossa tutti i sunniti tranne l'hanbalismo: cioè l'Hanafismo, il Malikismo e lo Sciafeismo) e per ritenere che il Corano debba essere compreso da chi legge (che quindi deve preferibilmente conoscere l'arabo, ma se non lo conosce va bene lo stesso una traduzione nella propria lingua).

Per capire quale dissidio vi sia oggi tra le due interpretazioni, all'interno dell'Islam, si pensi che accade spesso che gli imam estremisti facciano uccidere quelli moderati, che la polizia pakistana regolarmente arresta e spesso condanna a morte i talebani pakistani e che la Giordania e l'Iran hanno bombardato l'ISIS in Siria, e l'Egitto ha bombardato l'ISIS in Libia. Questo anche perché l'ISIS è manovrato da forze non islamiche e non rispetta il codice di guerra di Omar. L'ISIS viene considerato oggi nell'islam apparentemente una risurrezione del kharigismo violento di una volta, che proprio per questo venne ai tempi isolato ed azzerato (tranne l'ibadismo che si rivelò nei fatti moderato e che quindi per questo fu tollerato).

La speranza è che questi dissidi interni alle due anime dell'Islam si acquietino e smettano gli assassini di civili cristiani, ebrei o musulmani e di imam moderati, smettano gli attentati, le fucilazioni e le bombe, da qualsiasi parte vengano.

Insomma i tradizionalisti ed i moderati potrebbero guardare cio' che gli unisce e non cio' che li divide: dovrebbero prendere il Corano e la Sunna ed evidenziare i versetti su cui hanno diversa interpretazione e poi concentrarsi e affratellarsi sulla base di quelli non sottolineati (come che Dio -OeE- e' uno e si chiama Allah -OeE-, che l'ultimo suo profeta e' Muhammad -pbsl- ecc). Facendo un'operazione del genere si accorgerebbero che i punti di contatto sono di piu' di quelli di divisione. E potrebbero dichiarare i punti in comune Bab al ijtihad.

Che Allah (OeE) ci aiuti e porti la pace sulla terra. Amin.

Note[]

1^ In realtà al-Ghazali criticava l'interpretazione di Avicenna di Aristotele, non Aristotele che diceva cose diverse, secondo Averroè. Del resto per quanto in effetti l'Islam faccia bene a respingere tutto ciò che contraddice il Corano, ciò che dicono Aristotele e i suoi commentatori che non contraddice il Corano o che trattano argomenti che il Corano proprio non tocca va accettato, magari non in teologia ma in scienze come la logica formale anche in ambito musulmano. Come a suo tempo fece San Tommaso con la sua Summa Theologica, che mostrò come i sillogismi aristotelici si potevano armonizzare col Vangelo senza difficoltà (e ciò costituì la scolastica, base del sapere occidentale), come si potrebbe fare anche nell'Islam. Insomma un idraulico musulmano può benissimo saperne di idraulica anche se è materia non trattata dal Corano ed essere contemporaneamente buon musulmano e anche imparare tecniche idrauliche da idraulici non musulmani senza perdere la fede. Inoltre al Ghazali era contro i filosofi greci perchè li riteneva o atei o politeisti, ma nel caso del solo Aristotele, lui era credente perchè pensava che tutto originava il proprio movimento dal primo motore immobile, Dio (OeE, non vari dèi greci, unificando così il movimento incessante di Eraclito coll'essere fisso di Parmenide). Quindi probabilmente gli aristotelici musulmani hanno sviato al Ghazali su questo punto, magari aggiungendo proprie idee o idee platoniste e attribuendole ad Aristotele (per errore senza intenzione magari). Quindi visto che Aristotele era in realtà monoteista al Ghazali lo poteva ammettere, ma al Ghazali non lo poteva sapere, perchè esaminava le idee che gli erano sottoposte, che erano attrubuite ad Aristotele ma non erano di Aristotele. Nei suoi scritti al Ghazali mostrò giustamente i singoli punti di alcuni filosofi arabi neo aristotelici e neo platonici che non coincidevano col Corano e fu per questo frainteso dai contemporanei e successori nel senso di non sviluppare la scienza (per quanto il Corano dica il contrario, cioè spinge a sviluppare la scienza, sia teologica che naturale, cioè lo studio della natura, creazione di Allah, OeE) e di chiudere il Bab al-ijtihad, la porta dell'interpretazione coranica, fino a quel momento aperta e che creò i 4 madhab o scuole sunnite. Può darsi che l'atteggiamento islamico di chiusura dei secoli successvi fosse dovuto alla crisi economica e politica data dall'espansione mongola e dalla chiusura della via della seta attraverso i domini islamici che tassavano le merci e che obbligò gli occidentali a trovare una rotta a ovest per raggiungere le indie. Insomma al Ghazali ha scritto bene ma è stato frainteso dai suoi lettori, che hanno preso i suoi scritti per quello che non erano, cioè una giustificazione alla chiusura mentale e al terrorismo ideologico. La colpa del fenomeno della chiusura mentale ed ideologica sunnita dopo al Ghazali non è quindi di al Ghazali ma di una scorretta interpretazione dei suoi scritti.

2^ Per esempio i talebani afgani fanno studiare a memoria il Corano in arabo nelle loro madrase ai bambini pashtun che conoscono solo il pashtun e non l'arabo. Quindi in pratica i bambini non capiscono una lettera di quello che imparano.

Collegamenti esterni[]

http://www.oasiscenter.eu/it/articoli/religioni-e-spazio-pubblico/2011/05/25/pensatori-d-islam-il-caso-liberale-del-fratello-del-fondatore-dei-fratelli-musulmani

https://it.wikipedia.org/wiki/Al-Ghazali

https://it.wikipedia.org/wiki/Averro%C3%A8

https://it.wikipedia.org/wiki/Aristotele

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