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La Consulta per l'Islam italiano è un organismo di carattere consultivo del Ministero dell'Interno formato da alcuni personaggi ritenuti autorevoli rappresentanti dell’islam in Italia.

Istituita con decreto nel 2005 dall'allora Ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu, è stata confermata nel 2006 dal nuovo ministro degli interni Amato. Il ministro Amato vi ha inserito un nucleo di accademici e esperti del mondo arabo/islamico.

Come risulta dal decreto istitutivo, la consulta ha il compito di esprimere pareri e formulare proposte sulle questioni indicate dal ministro, fornendo così elementi concreti per la soluzione dei problemi dell´integrazione delle comunità musulmane nella società nazionale, nel pieno rispetto della costituzione e delle leggi.

La consulta si muove nella prospettiva della formazione di un islam italiano, espressione di una comunità aperta ed integrata, salvaguardata nelle differenze compatibili con il nostro ordinamento, rispettosa dell'identità nazionale e dei valori della società di accoglienza.[1]

Componenti[]

La metà dei componenti possiede la cittadinanza italiana e le nazionalità di origine rappresentate sono, oltre a quella italiana, l'albanese, l'algerina, la giordana, l'irachena, la libica, la marocchina, la pakistana, la senegalese, la siriana, la somala e la tunisina. Particolare attenzione è stata riservata alle diverse espressioni della società civile, ai giovani e alle donne, una delle quali sciita. Tra gli attuali membri della consulta troviamo esponenti di vertice di organizzazioni e comunità islamiche presenti in Italia: Comunità ismailita in italia, Co.Re.Is. (Comunità religiosa islamica), Sezione italiana della Lega musulmana mondiale, U.C.O.I.I. (Unione delle comunità e delle organizzazioni islamiche in Italia), U.I.O. (Unione islamica in Occidente, espressione della World Islamic Call Society)

Nel dettaglio i 16 componenti della Consulta sono:

  • Ejaz Ahmad, pakistano, giornalista
  • Khalil Altoubat, giordano, laureato in fisioterapia
  • Rachid Amadia, algerino, Imam
  • Kalthoum Bent Amor Ben Soltane, tunisina, lettrice di lingua araba all´Università di Urbino
  • Khalid Chaouki, marocchino, studente, operatore della comunicazione, ex presidente del G.M.I.
  • Mohamed Nour Dachan, italiano di origine siriana, medico, presidente dell'U.C.O.I.I.
  • Zeinab Ahmed Dolal, somala, operatrice sanitaria
  • Gulshan Jivraj Antivalle, nata in Kenia, presidente della Comunità ismailita italiana
  • Tantush Mansur, libico, presidente dell´U.I.O.
  • Yahya Sergio Yahe Pallavicini, italiano, Imam, vice presidente della Comunità religiosa islamica - CO.RE.IS
  • Mohamed Saady, magrebino, co-presidente dell'ANOLF
  • Souad Sbai, marocchina, giornalista, presidente dell´Associazione donne marocchine in Italia
  • Mario Scialoja, italiano, ambasciatore a riposo, direttore della Sezione italiana della Lega musulmana mondiale.
  • Roland Seiko, albanese, giornalista – Roma
  • Younis Tawfik, iracheno, scrittore - Torino
  • Mahadou Siradio Thiam, senegalese, operatore nel mondo del volontariato - Roma[2]

Note[]

Collegamenti esterni[]

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