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Il Corano distingue due specie di esseri spirituali con funzioni e caratteristiche diverse dagli angeli: i jinn (جني, simili ai "geni" della tradizione europea) e i diavoli o demoni (إبليس; anche shayāṭīn شياطين). A differenza degli angeli che hanno natura di "luce", i jinn[1] e gli shayāṭīn hanno sostanza di fuoco. Tali esseri spirituali si differenziano inoltre per l'atteggiamento nei confronti dell'uomo: gli angeli del Corano non differiscono da quelli menzionati nei testi dell'Ebraismo e del Cristianesimo, mentre i jinn hanno una funzione ambigua, dividendosi in un gruppo (maggioritario) più o meno nettamente ostile all'uomo e in un gruppo (minoritario) a lui benevolo, capace di proteggere luoghi e persone.
Tra questi ultimi si ricordano i qarīn (قرين), due esseri invisibili - uno miscredente e uno credente - che agiscono da "spiriti custodi" (Muhammad - pbsl - si dice avesse convertito il suo che era miscredente, rendendolo anch'esso spirito positivo)[2].

I demoni sono gli angeli che si unirono ad Iblis quando si ribellò a Dio (OeE). Andranno all'inferno i demoni, i jinn mavagi e gli uomini malvagi.

Note[]

  1. Corano XV, 26-7.
  2. Shiblī, Ākām al-murjān fī aḥkām al-jānn, ed. dello Shaykh Qāsim al-Šammā‘ī al-Rifā‘ī, Beirut, Dār al-Qalam, 1988, cap. X.
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