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Le Huri - (ﺣﻮﺭ, ḥūr), pl. di ḥawrā (ﺣﻮﺭة), masch. aḥwār (ﺍﺣﻮﺍﺭ), in farsi ﺣﻮﺭى, ḥūrī - secondo la tradizione islamica sono delle giovani donne (la cui natura sarebbe quella dello zafferano, del muschio, della canfora o dell'ambra) che attendono per disposizione divina nel paradiso quanti, in base al decreto di Allah (OeE) nel Giorno del Giudizio, vi saranno destinati.
Avranno perennemente 33 anni - la medesima età del profeta ʿĪsā[1] (pbsl) quando apparentemente morì[2] - esattamente come i loro mariti umani.

Oltre a una perenne verginità, esse non sono soggette al ciclo mestruale, né sono fertili e in grado quindi di generare. Vivono in bellissimi e sontuosi padiglioni o palazzi, accudite da 70.000 ancelle e indosserebbero ricchi gioielli e varie pietre preziose.

In numerosi passaggi coranici,[3] le Huri sarebbero giovani ragazze, con "occhi di gazzella", di pelle talmente delicata da essere addirittura diafana, destinate come mogli al beato, allietandone il soggiorno eterno in paradiso.

Secondo lo stesso Corano, nel paradiso esistono anche esseri di sesso maschile: i ghilmān. Però può essere che questi ghilman siano dati solo alle donne.

Note[]

  1. Che, per inciso, fruirebbe di ben 100 huri.
  2. Per la questione degli ultimi momenti terreni di Isa (pbsl) nella dottrina islamica si propende (da Corano) per la tesi (simile a quella docetista), secondo cui la crocifissione non avrebbe avuto in realtà luogo, essendo stati da Dio (OeE) ingannati i sensi dei presenti.
  3. Cor., II:23-25; III:13-15; IV:60-57; XXXVII:47-48; XXXVIII:52; XLIV:54; LII:20; LV:56, 58 e 72; LXI:12; LXXVIII:33;

Bibliografia[]

  • Il Corano, introduzione, traduzione e commento di Alessandro Bausani, Firenze, Sansoni, 1955.
  • ʿAbd al-Wahhāb b. Aḥmad al-Shaʿrānī, Mukhtaṣar al-Tadhkira fī aḥwāl al-mawtā wa-umūr al-ākhira lil-Imām Abī ʿAbd Allāh al-Qurṭubī, Il Cairo, Maktabat al-Thaqāfa al-Dīniyya, 1986 (Sintesi dell'opera dell'esegeta Abū ʿAbd Allāh al-Qurṭubī riguardante l'Aldilà).
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