Kātib (ﻛﺎﺗﺐ, pl. kuttāb[1]) era lo scriba, il segretario o qualsiasi amministratore che avesse ricevuto il delicato incarico di vergare per iscritto nei registri (dafātir) gli atti amministrativi d'una entità istituzionale musulmana in periodo classico, che poi si conservavano nel Dīwān (gli archivi in cui si raccoglievano in età classica islamica gli atti burocratici). I kuttāb che misero per iscritto le Rivelazioni coraniche esplicitate da Muhammad (pbsl) furono diversi: tra essi si possono ricordare:
- Zayd b. Thabit
- ʿAbd Allāh b. Saʿd b. Abī Sarḥ
- Muʿāwiya b. Abī Sufyān
- Abu Bakr
- Uthman ibn Affan
- Aban ibn Said
- Hanzala ibn al Rabi
- Omar ibn al Khattab
- Ali ibn Abi Talib
- Ubay ibn Kab
- Thabit ibn Qays
- Khalid ibn Said
Il termine non va confuso con khaṭīb, che identifica invece l'incaricato di pronunciare nella moschea la khuṭba nel corso della preghiera della Ṣalāt al-ẓuhr (la preghiera quotidiana obbligatoria di mezzogiorno).
Note[]
- ↑ Che in seguito assunse il significato di "scuola coranica".
Bibliografia[]
- Claudio Lo Jacono, Storia del mondo musulmano (VII-XVI secolo), Torino, Einaudi, 2004 (Lemmario)