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Muzdalifa (مزدلفة) è un'area all'aperto presso La Mecca (Arabia Saudita), strettamente associata alla ritualità islamica del Hajj.
Situata a SE di Mina, lungo la strada che da Mina porta al Monte ʿArafāt (detto Jabal al-raḥma, "Monte della misericordia").

Ogni anno, il giorno 9 del mese lunare di Dhu l-Hijja, dopo un pomeriggio trascorso in preghiera ad ʿArafat, dove compiranno le Ṣalāt del mezzodì (ẓuhr) e del pomeriggio (ʿaṣr)[1], i pellegrini musulmani si recano a Muzdalifa giungendovi poco prima della sera ma, per l'affollamento creato dal ḥajj (2 milioni di persone[2]), i devoti talvolta non riescono a giungere nell'area prima della notte vera e propria.

A Muzdalifa essi raccolgono sassolini (chiamati jimār, "braci") in numero anche di 70 - per consentirne il lancio di 7 per 10 volte contro le tre colonne che rappresentano il diavolo[3] nella piana di Mina (in antico indicata genericamente come la "ʿaqaba"), immediatamente a sud dell'abitato di Mecca. I sassolini - che dovranno essere grandi all'incirca come una fava - saranno scagliati con forza in numero di 7 il primo giorno, seguiti da altri 7 in ognuno dei tre giorni o quattro successivi, per due o tre volte al giorno.

I pellegrini trascorrono l'intera nottata a Muzdalifa, spesso all'aria aperta, prima di dirigersi verso Mina la mattina seguente.

Note[]

  1. A volte accorciate per effettuarle quasi consecutivamente.
  2. Destinate a crescere quando dovesse diventare operativo il progetto saudita di elevare a 7 milioni il numero dei pellegrini.
  3. Shayṭān. La sua "lapidazione" commemora il lancio di sassi effettuato da Hagar, madre del piccolo Ismāʿīl, che così intendeva allontanare il Maligno.

Bibliografia[]

  • Christiaan Snouck Hurgronje, Eet Mekkaansche feest [Una festività meccana], Leida, E.J. Brill, 1880 (trad. ital. Il pellegrinaggio alla Mecca, Torino, Einaudi, 1989).

Voci correlate[]

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